Vincenzo Bellini
Vincenzo Bellini traccia 1
Vincenzo Bellini traccia 2
Vincenzo Bellini traccia 3
Vincenzo Bellini traccia 4
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Vincenzo Bellini traccia 2
Vincenzo Bellini traccia 3
Vincenzo Bellini traccia 4
BIOGRAFIA
Vincenzo Salvatore Carmelo Francesco Bellini, compositore
italiano, tra i più celebri operisti dell'800, nasce a Catania il 3 novembre
1801. Studia musica a Catania, poi a Napoli (1819). Tra i suoi maestri vi è
Nicola Antonio Zingarelli, che lo indirizza verso lo studio dei classici.
Conosce il calabrese Francesco Florimo, con cui instaura una profonda e
duratura amicizia; Florimo diventerà bibliotecario del conservatorio di Napoli
e sarà biografo dell'amico Bellini, prematuramente scomparso.
Tra le sue prime composizioni, in questo periodo, vi sono
opere di musica sacra, alcune sinfonie e alcune arie per voce e orchestra, tra
cui la celebre "Dolente immagine", oggi nota per i successivi
adattamenti per voce e pianoforte.
Presenta nel 1825 al teatrino del conservatorio
"Adelson e Salvini", sua prima opera e lavoro finale del corso di
composizione. Solo un anno dopo con "Bianca e Fernando", arriva il
primo grande e inaspettato successo. Per non mancare di rispetto al principe
Ferdinando di Borbone, l'opera va in scena al teatro San Carlo di Napoli con il
titolo modificato in "Bianca e Gernando".
Nel 1827 gli viene commissionata un'opera da
rappresentare al Teatro alla Scala di Milano. Bellini lascia Napoli e anche
Maddalena Fumaroli, la ragazza di cui è innamorato ma che non aveva potuto
sposare a causa dell'opposizione del padre.
A Milano vanno in scena "Il pirata"
(1827) e "La straniera" (1829) ottenendo clamorosi successi; nelle
pagine della stampa milanese dell'epoca si può apprezzare come Bellini fosse
considerato l'unico operista italiano con uno spiccato stile personale in grado
di tener testa a quello di Gioacchino
Rossini.
"Zaira" nel 1829, rappresentata a Parma, ottiene meno fortuna: sembra che lo stile di Bellini mal si adattasse ai gusti del tradizionalista pubblico di provincia. Delle opere successive le più riuscite sono quelle scritte per il pubblico di Milano: "La sonnambula" (1831), "Norma" (1831) e "Parigi" (I puritani - 1835).
"Zaira" nel 1829, rappresentata a Parma, ottiene meno fortuna: sembra che lo stile di Bellini mal si adattasse ai gusti del tradizionalista pubblico di provincia. Delle opere successive le più riuscite sono quelle scritte per il pubblico di Milano: "La sonnambula" (1831), "Norma" (1831) e "Parigi" (I puritani - 1835).
Nello stesso periodo compone anche due opere per il
teatro La Fenice di Venezia: "I Capuleti e i Montecchi" (1830), per i
quali adatta parte della musica scritta per "Zaira", e la poco
fortunata "Beatrice di Tenda" (1833).
La svolta decisiva nella sua carriera come
nella sua evoluzione artistica coincide con il suo trasferimento a Parigi. Qui
Vincenzo Bellini entra in contatto con alcuni dei più grandi compositori
d'Europa (tra cui Fryderyk
Chopin); pur conservando intatta l'ispirazione
melodica di sempre, il linguaggio musicale dell'italiano si arricchisce di
colori e soluzioni nuove.
A Parigi compone numerose romanze da camera di grande
interesse, alcune delle quali in francese. E' ormai maturo e pronto per
comporre un'opera in francese per il Teatro dell'Opéra di Parigi: purtroppo la
carriera e la sua vita vengono stroncate alla giovane età di 33 anni, da
un'infezione intestinale probabilmente contratta qualche anno prima.
Vincenzo Bellini viene sepolto vicino a Chopin e
Cherubini nel cimitero Père Lachaise, dove la salma rimarrà per oltre
quarant'anni, fino al 1876, quando verrà portata nel Duomo di Catania.
A partire dal 1985 fino all'entrata in vigore dell'Euro,
la banconota italiana da 5.000 Lire ha mostrato la raffigurazione del volto di
Vincenzo Bellini.
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