SONATA PER PIANOFORTE OP. 109
di Ludwing van Beethoven
La Sonata per pianoforte n.30 in mi maggiore op. 109 è la terzultima delle 32 composte da Beethoven. Apparve nel novembre 1821 e fu dedicata dal musicista con una lettera affettuosa a Fraulein Maximiliana, figlia diciannovenne di Franz Brentano, l'amico provvido e generoso che in quegli anni difficili era diventato per il maestro (ma con una liberalità e una sollecitudine ben maggiori) ciò che il commerciante framassone Michael Puchberg era stato per Mozart. La ricerca di una nuova razionalità strutturale e dialettica nella successione dei brani che costituiscono la Sonata, sembra essere qui il principale problema formale che assilla Beethoven e che egli risolve a favore di una geniale asimmetria di strepitosa novità: non più tre o quattro movimenti distribuiti secondo il tradizionale principio dell'equilibrio interno, né due Allegri monumentali collegati da un breve e succoso tempo lento, come nell'Aurora.
La sonata n. 30 è suddivisa nei seguenti 3 movimenti:
Carattere introduttivo e quasi improvvisatorio, col suo incipit preludiante su
un basso che procede per armonie volutamente "ingenue" e
"convenzionali", possiede il primo tempo: un vero movimento in
forma-sonata (e non una fantasticheria rapsodica, come è stato spesso
interpretato) sia pure trasfigurato nella nuova dimensione strutturale che è
tipica dell'ultima maniera beethoveniana. Qui il secondo tema appare infatti
addirittura come un organismo a sé stante e completamente indipendente per
tempo (Adagio espressivo), ritmo e materiale tematico dal resto del brano: una
vera e propria "immagine" musicale autonoma e strutturalmente
integrata, così come ne troveremo, con il salto di un secolo e di tutta la
civiltà strumentale romantica, fedele ad ogni costo al principio della
"unitarietà" sonatistica.
Autografo della prima pagina della sonata Op. 109 |
Incipit del Prestissimo (secondo movimento) |
Anche il Prestissimo in mi minore si articola nelle strutture di un movimento in forma-sonata; ma quanto il tempo precedente appariva vario, fluttuante e dai contorni imprecisi, altrettanto questo è meravigliosamente unitario e stringato; e se il primo era avveniristico, il secondo è solidamente impiantato nella temperie espressiva cavalleresca e appassionata di un Romanticismo già schumanniano.
Il tema del terzo movimento: Andante molto cantabile ed espressivo |
Segue qui in basso un breve ascolto del pianista austriaco Rudolf Serkin in una live performance del 1987. Buon ascolto!
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