domenica 15 giugno 2014

venerdi 6 giugno 2014 J.brahms Rapsodia op79.no.2--ZHU MENGKE

J.BRAHMS

Johannes Brahms (Amburgo, 7 maggio 1833 – Vienna, 3 aprile 1897) è stato un compositore, pianista e direttore d'orchestratedesco.
Il critico musicale Eduard Hanslick(WEB LINK), contemporaneo del compositore, indicò in Brahms l'antagonista della "musica avveniristica" wagneriana(WEB LINK), ascrivibile a quel filone romantico(PDF) (al quale appartenevano anche Liszt(PDF) e Berlioz(PDF)) che intendeva trasferire nell'opera musicale i tratti letterari e collocava il fatto musicale all'interno di un programma che, affermando l'emancipazione rispetto al rigido impianto formale classico, ricercava una maggiore libertà espressiva.
Il secondo romanticismo musicale tedesco, turbato dal titanismo(PDF) estremo di Richard Wagner, è invece attraversato da profonda intimità in Brahms, nel quale la severa continuità con la tradizione classica si armonizza con il ricorso ad accenti romantici. La musica brahmsiana, orientata a un vivido sinfonismo e segnata dal sistematico spirito di rivisitazione della struttura compositiva, meditata e sofferta, si accompagna a una tendenza a prediligere la spontaneità dei tratti della musica popolare viennese e ungherese. La trama musicale, adagiata nello spirito di riflessione e ripiegamento, esprime un senso di affettiva profondità e di dolcezza poetica (soprattutto nell'ultima produzione pianistica e sinfonica).
In realtà fu la critica a fare di Brahms un epigono del classicismo, contrapposto a Wagner. Il suo rifiuto dell'"avvenirismo" wagneriano e l'estraneità al teatro musicale ne fecero un esponente di un filone in controtendenza rispetto alle avanguardie(PDF). Dal punto di vista della tecnica musicale Bramhs fu tuttavia moderno allo stesso modo dei moderni suoi presunti "concorrenti". Nella fusione delle tecniche e nella ripetizione di generi il musicista amburghese esprimeva la propria anima decadente(WEB LINK), rivolta alla reinterpretazione del passato, ma in forme diverse e innovative.

Biografia

Brahms nacque da una famiglia modesta, secondo di tre figli. Suo padre era musicista popolare e suonava diversi strumenti: flauto, corno, violino, contrabbasso, e fu lui a dare al giovane Johannes le prime lezioni di musica; la madre era una sarta e Brahms la amava profondamente. Quando il padre se ne separò nel 1865, il musicista — che non si sposò mai — rimase profondamente legato alla famiglia, tanto da sostenere anche la seconda moglie del padre, in vecchiaia. Malgrado le ristrettezze, la famiglia riconobbe le doti del piccolo Johannes e gli consentì un'educazione di qualità.
Il ragazzo rivelò un talento musicale naturale; precoce e attirato da tutti gli strumenti, cominciò a studiare pianoforte a sette anni e pareva destinato alla carriera concertistica; prendeva anche lezioni di corno e di violoncello. Il suo primo concerto pubblico è attestato nel 1843, a dieci anni, e fin dai tredici anni il futuro compositore aveva cominciato a contribuire al bilancio familiare suonando — come suo padre — nei locali di Amburgo e, più avanti, dando lezioni di piano.
A vent'anni, nel 1853, Brahms ebbe alcuni degli incontri più significativi della sua vita: prima il grande violinista Joseph Joachim(WEB LINK), con il quale iniziò una lunga e proficua collaborazione; poi fu proprio Joachim a presentarlo a Franz Liszt (e Brahms si addormentò, durante l'esecuzione del maestro!), ma soprattutto lo introdusse in casa Schumann: il rapporto con i due sarà fondamentale nella vita di Brahms. Schumann lo considerò immediatamente e senza riserve un genio, e lo indicò nella sua Neue Zeitschrift für Musik(una rivista musicale fondata a Lipsia da Schumann stesso) come il musicista del futuro; Brahms, per parte sua, considerò Schumann il suo unico e vero maestro, restandogli vicino con devozione fino alla morte. Il legame con la moglie Clara Wieck Schumann(WEB LINK) durò fino alla morte di lei; Brahms le sopravvisse meno di un anno.
L'attività concertistica di Brahms continuò fino agli anni settanta, spesso insieme con Joachim, parallelamente alla composizione e alla direzione d'orchestra. Una recensione così descrive il suo stile pianistico di quegli anni: «Molti artisti possiedono una tecnica più brillante, ma sono pochi quelli che sanno tradurre le intenzioni del compositore in maniera altrettanto convincente, o seguire il volo del genio beethoveniano e rivelarne tutto lo splendore, come fa Brahms».
Già dal 1853, anno della tournée con Reményi durante la quale aveva incontrato Joachim aGottinga, Brahms cominciò quella vita un po' raminga cui lo costringeva il suo lavoro e che in fondo, nonostante fosse uomo molto legato alle proprie abitudini e al proprio modo di vivere, non doveva dispiacergli. La sua passione erano però i soggiorni che gli consentivano lunghe passeggiate in mezzo alla natura, occasioni propizie per continuare a elaborare musica.

Quando Clara Schumann si stabilì a Berlino, nel 1857 Brahms tornò ad Amburgo, dove costituì e diresse per tre anni un corofemminile. L'attività con il coro, che continuò alla corte di Detmold e poi alla Singakademie di Vienna, aveva certamente motivazioni economiche, ma fu anche importante per la composizione; Brahms non produsse mai musica per opere, ma pose grande attenzione alla scrittura per voce. Egli lasciò una battuta divertente e significativa, che lega la sua storia di scapolo a quella di mancato compositore d'opera: «Scrivere un'opera sarebbe per me altrettanto difficile che sposarmi. Ma probabilmente, dopo la prima esperienza, ne farei una seconda!»
Nel 1862 soggiornò a Vienna, che dall'anno successivo divenne il suo principale luogo di residenza. A Vienna fu assai apprezzato, sviluppò relazioni e vi si stabilì definitivamente nel 1878. Fu lì che avvenne il suo unico incontro con Wagnere soprattutto, nel 1870, conobbe Hans von Bülow, il grande direttore che divenne suo amico e uno dei suoi principali estimatori.
Alla continua ricerca di perfezione stilistica, Brahms fu assai lento nello scrivere e soprattutto nel pubblicare ed eseguire le proprie opere, o almeno quelle che egli considerava "importanti". La sua Prima sinfonia (che von Bülow definì "la Decima di Beethoven") ebbe la prima esecuzione solo nel 1876, a Bayreuth: il maestro aveva già 43 anni e viveva di musica praticamente da sempre.
Negli ultimi 20 anni di vita, Brahms poté infine dedicarsi soprattutto alla composizione; sono gli anni dei principali lavori per orchestra: le altre 3 sinfonie, il Concerto per violino, il Secondo Concerto per pianoforte, fino ai magistrali capolavori cameristici dell'ultimo periodo.
Morì a Vienna di un cancro — come suo padre — il 3 aprile 1897, pochi mesi dopo la sua amica di una vita, Clara Schumann; fu sepolto nel cimitero di Vienna, nel "Quartiere dei musicisti".
L'estetica di Brahms — che fa di lui uno dei grandissimi musicisti dell'800 — si fonda su una straordinaria miscela di forme classiche rigorose, fondate su una grande sapienza contrappuntistica e polifonica, e spirito profondamente romantico, che si manifesta nel magnifico colore musicale, nell'inventiva melodica, nelle sorprendenti sovrapposizioni ritmiche.

Opere


Composizioni per orchestra


  • Sinfonie:
    • n. 1 in do minore op. 68 (1862-1876)
    • n. 2 in re maggiore op. 73 (1877)
    • n. 3 in fa maggiore op. 90 (1883)
    • n. 4 in mi minore op. 98 (1884-1885)
    • Concerti per pianoforte e orchestra:
      • n. 1 in re minore op. 15 (1856-1858)
      • n. 2 in si bemolle maggiore op. 83 (1881)
    • Concerto per violino e orchestra in re maggiore, op. 77 (1878)
    • Doppio concerto per violino, violoncello e orchestra in la minore, op. 102 (1887)
    • Trascrizione di tre Danze ungheresi (1873)
      • n.1 in Sol minore
      • n.3 in Fa maggiore
      • n.10 in Fa maggiore
Brahms op39 valse in G# minore
            valse in A maggiore
  • Composizioni per pianoforte

  •  16 Valzer op. 39 (1865)

    • n.1 in si maggiore: Tempo giusto
    • n.2 in mi maggiore
    • n.3 in sol diesis minore
    • n.4 in mi minore: Poco sostenuto
    • n.5 in mi maggiore: Grazioso
    • n.6 in do diesis maggiore: Vivace (do maggiore nella versione per pianoforte solo)
    • n.7 in do diesis minore: Poco più Andante
    • n.8 in si bemolle maggiore
    • n.9 in re minore
    • n.10 in sol maggiore
    • n.11 in si minore
    • n.12 in mi maggiore
    • n.13 in do maggiore (si maggiore nella versione per pianoforte solo)
    • n.14 in la minore (sol diesis minore nella versione per pianoforte solo e per due pianoforti)
    • n.15 in la maggiore (la bemolle maggiore nella versione per pianoforte solo e per due pianoforti)
    • n.16 in re minore (do diesis minore nella versione per pianoforte solo)
  • 21 Danze ungheresi WoO 1 (1869 e 1880)
    • n.1 in sol minore: Allegro molto
    • n.2 in re minore: Allegro non assai
    • n.3 in fa maggiore: Allegretto
    • n.4 in fa minore (fa♯ minore per orchestra): Poco sostenuto
    • n.5 in fa♯ minore (sol minore per orchestra): Allegro
    • n.6 in re♭ maggiore (re maggiore per orchestra): Vivace
    • n.7 in la maggiore (fa maggiore per orchestra): Allegretto
    • n.8 in la minore: Presto
    • n.9 in mi minore: Allegro non troppo
    • n.10 in mi maggiore (fa maggiore per orchestra): Presto
    • n.11 in re minore: Poco andante
    • n.12 in re minore: Presto
    • n.13 in re maggiore: Andantino grazioso
    • n.14 in re minore: Un poco andante
    • n.15 in si♭ maggiore: Allegretto grazioso
    • n.16 in fa minore: Con moto
    • n.17 in fa♯ minore: Andantino                                          n.19 in si minore: Allegretto
    • n.20 in mi minore: Poco allegretto
    • n.21 in mi minore: Vivace
  • Liebeslieder-Walzer per canto (ad libitum) e pianoforte a 4 mani op. 52a (1869)
  • Trascrizioni da opere proprie o di altri autori


Pianoforte solo

Sonate

    • n. 1 in do maggiore op. 1 (1852-1853)
    • n. 2 in fa diesis minore op. 2 (1852)
    • n. 3 in fa minore op. 5 (1853)
  • Scherzo in mi bemolle minore, op. 4 (1851)
  • Variazioni:
    • su un tema di Schumann op. 9 (1854)
    • su un tema originale op. 21,1 (1857)
    • su un tema ungherese op. 21/2 (1854)
    • su un tema di Händel op. 24 (1861)
    • su un tema di Paganini op. 35 (1862-1863)
  • 4 Ballate op. 10 (1854)
  • Valzer op. 39 (1865)
  • 8 pezzi op. 76 (1878)
  • 2 rapsodie op. 79 (1879)
  • 7 fantasie op. 116 (1892)
  • 3 intermezzi op. 117 (1892)
  • 6 pezzi op. 118 (1893)
  • 4 pezzi op. 119 (1893)
  • Trascrizioni, esercizi, cadenze
  • Rhapsodies, Op. 79 (Brahms)



The Rhapsodies, Op. 79, for piano were written by Johannes Brahms in 1879 during his summer stay in Pörtschach, when he had reached the maturity of his career. They were inscribed to his friend, the musician and composer Elisabeth von Herzogenberg. At the suggestion of the dedicatee, Brahms reluctantly renamed the sophisticated compositions from "klavierstücke" (piano pieces) to "rhapsodies".
No. 1 in B minor. Agitato is the more extensive piece, with outer sections in sonata form enclosing a lyrical central section in B major and with a coda ending in that key.
  • No. 2 in G minor. Molto passionato, ma non troppo allegro is a more compact piece in a more "normal" sonata form.
In each piece, the main key is not definitely established until fairly late in the exposition.
       INTERMEZZI OP117

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