6 Giugno 2014 Felix Mendelssohn
“Rondò capriccioso Op.14” Angelica Mele
Felix Mendelssohn
Jakob Ludwig Felix
Mendelssohn Bartholdy
Jakob Ludwig Felix Mendelssohn Bartholdy (Amburgo, 3 febbraio 1809 – Lipsia, 4 novembre 1847) fu un compositore, direttore d'orchestra, pianista e organista tedesco.
Biografia
Mendelssohn nacque ad Amburgo da un'aristocratica famiglia di
origine ebraica. Figlio di Abraham –
banchiere, nonché nipote del filosofo illuminista Moses Mendelssohn – e di Lea Salomon (1777-1842), nipote di un consigliere finanziario
di Federico II.
Ebbe tre fratelli: Fanny Cäcile pianista e compositrice di
talento alla quale rimase particolarmente affezionato per tutta la vita, Rebecka e Paul.
Nel 1816 i
Mendelssohn si convertirono al protestantesimo e Felix mostrò di accettare la
nuova religione con molta convinzione, pur senza mai rinnegare le proprie
origini ebraiche. In seguito a questo mutamento spirituale la famiglia decise
di aggiungere al cognome originario quello di Bartholdy, la cui origine
risale al nome dei precedenti proprietari di un giardino acquistato dal
fratello maggiore della madre Lea (Jakob Lewin Salomon).
Il giovanissimo Felix visse l'infanzia nell'ambiente
intellettuale della metropoli berlinese (città in cui la famiglia
si trasferì da Amburgo
nel 1811). Nei primi anni di vita ricevette
l'istruzione direttamente dai genitori: francese e aritmetica dal padre,
tedesco, letteratura, belle arti e pianoforte dalla madre. Nel 1816, durante un soggiorno della famiglia a
Parigi proseguì lo studio dello strumento con
madame Marie Bigot de Marognes,
insegnante e interprete mozartiana molto apprezzata da Beethoven,
la quale predisse una brillante carriera per Felix. Tornati a Berlino
intraprese l'insegnamento di teoria musicale e composizione da Carl Friedrich Zelter,
direttore della Singakademie di Berlino e amico di Goethe.
Le lezioni di pianoforte
furono affidate al rinomato pianista Ludwig Berger – già allievo di Muzio Clementi e Moscheles – mentre quelle di violino
a Carl Wilhelm Henning.
Fu proprio grazie a Zelter che Mendelssohn conobbe Goethe.
L'anziano poeta manifestò grande ammirazione per il giovane, tanto da invitarlo
a suonare per lui per alleviare la sua malinconia. Mendelssohn si esibì nel suo
primo concerto all'età di nove anni, quando prese parte ad un'esibizione da camera
suonando in modo impeccabile il difficile Concerto
militare di Dussek.
Si rivelò un compositore prolifico fin dalla più tenera età, pubblicando il suo
primo lavoro, un quartetto per pianoforte, all'età di tredici anni, ma in
realtà aveva già al suo attivo uno svariato numero di operette, musica da
camera e pianistica. Durante la giovinezza si concentrò sul suo lavoro nella
sua abitazione grazie ad un'Orchestra privata.
Scrisse le sue prime dodici sinfonie, che iniziarono ad essere
eseguite con regolarità solamente in tempi recenti, durante i primi anni di
adolescenza (più precisamente, dai dodici ai quattordici anni). A quindici anni
scrisse la prima sinfonia
per orchestra
completa, op. 11 in Do minore (1824), e la Sonata per viola in do minore,
nel 1825 il celebre Ottetto per archi op.20, e
a diciassette l'Ouverture
per il Sogno di una notte di mezza estate,
dall'omonimo lavoro teatrale - Sogno di una notte di mezza estate -
di William Shakespeare,
forse il suo primo grande successo.
Oggi il brano più noto di tale composizione è la "Marcia
nuziale". Tuttavia Mendelssohn intraprese non di rado viaggi per l'Europa, incontrando le personalità di spicco
della musica di quel tempo. A Parigi nel 1825 ebbe modo di conoscere Gioachino Rossini, Giacomo Meyerbeer e Luigi Cherubini, responsabile in parte
della carriera musicale poi intrapresa da Felix, avendo dato un favorevole
giudizio al quartetto in si minore op. 3 (dedicato a Goethe). A Roma incontrò Hector Berlioz, con il quale instaurò una
duratura amicizia, pur non considerandolo un musicista di gran livello.
Mendelssohn ebbe il merito di riportare alla luce la musica di Johann Sebastian Bach,
caduta in oblio in quel periodo, in particolare la Passione secondo Matteo
(mai più interpretata dalla morte di Bach),
di cui diresse un'esecuzione (non integrale e rimaneggiata nella strumentazione
dal giovane Mendelssohn stesso) nel 1829, con un grande successo che gli
permise di guadagnare un'ottima reputazione, e i cui effetti di riscoperta
verso la musica bachiana
durano tutt'oggi. Felix ebbe un ruolo determinante anche nella riscoperta dei
lavori di Mozart,
dal quale (congiuntamente a Bach)
subì la maggior influenza musicale.
La sua vita si svolse su binari piuttosto convenzionali, se
comparata a quella di altri compositori dell'Ottocento. Il suo matrimonio con
Cécile Jeanrenaud nel marzo del 1837 (la luna di miele, sulla Foresta Nera,
gli ispirò il concerto per pianoforte e orchestra in re minore op.40) fu molto
felice e fu coronato dalla nascita di cinque figli. Dal 1829 al 1832 fu in viaggio in Inghilterra, Svizzera, Francia ed Italia (Venezia, Firenze, Roma e Napoli)
cogliendo quasi ovunque grande successo esibendosi come pianista, organista e
direttore d'orchestra. Successivamente lavorò con molta intensità alle sue
opere, dividendosi tra la composizione e le tournée. Nel 1835 fu nominato direttore dell'orchestra del Gewandhaus di Lipsia
Il Conservatorio di Lipsia.
Patì di cattiva salute
negli ultimi anni di vita, problemi che gli impedirono in gran parte esibizioni
come pianista, e, come egli stesso dichiarò, soffrì di una grave forma di
depressione a causa della morte della sorella Fanny nel maggio del 1847, alla quale dedicò il così chiamato
"Requiem per Fanny", ossia il quartetto op. 80, in fa minore, sua
ultima composizione di spessore (fu completato nel settembre del 1847) opera nella quale si riscontra per la
prima volta una profonda malinconia.
VIDEO Rondò capriccioso Op. 14
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