lunedì 26 maggio 2014

7 GIUGNO 2014 Beethoven Sonata Op.10 No.2 Xue Shudan

  
 Ludwig van beethoven



Ludwig van Beethoven (pronuncia tedesca [ˈluːtvɪç fan ˈbeːthoːfn̩]; Bonn, 16 dicembre 1770 – Vienna,26 marzo 1827) è stato un compositore e pianista tedesco.
Figura cruciale della musica colta occidentale, fu l'ultimo rappresentante di rilievo del classicismo viennese, nonché precursore del romanticismo. È considerato uno dei più grandi compositori di tutti i tempi. Nonostante i problemi di ipoacusia che lo afflissero prima ancora d'aver compiuto i trent'anni, egli continuò a comporre, condurre e suonare, anche dopo che fu diventato del tutto sordo. Beethoven ha lasciato una produzione musicale fondamentale, straordinaria per la sua forza espressiva e per la capacità di evocare una gran mutevolezza di emozioni.
Beethoven influenzò fortemente il linguaggio musicale del XIX secolo e di quelli successivi, tanto da rappresentare un modello per molti compositori. Il mito del Beethoven artista eroico, capace di trasmettere attraverso la sua opera ogni sua emozione, esperienza personale o sentimento, crebbe moltissimo nel periodo Romantico; ciò nonostante, pur anticipando molti aspetti del futuro romanticismo, la sua adesione alle regole dell'armonia nelle modulazioni, il rigetto dei cromatismi nelle melodie nonché la cura dell'equilibrio formale dei brani, lo collocano nel solco della tradizione del Classicismo. Nel vasto catalogo delle composizioni beethoveniane, grande rilievo hanno la sua produzione cameristica, quella sinfonica e le opere pianistiche.

           Beethoven Sonata Op.10 No.2 
Ancora più succinta la Sonata opera 10 n. 2; lo spartito si distingue per la mancanza di contrasti essenziali, sostituiti da una coerente eleganza, che sfrutta tratti stilistici antiquati, talvolta con umorismo; anche la scrittura pianistica è scarna e limpida, quasi cembalistica. Quest'ultima caratteristica è evidente già nell'Allegro iniziale, improntato a una grazia rococò, in entrambi gli elementi tematici, e ai gustosi scherzi della coda, con i salti di registro della mano destra; lo sviluppo ha la funzione di diversivo, basandosi non sul materiale tematico ma su brevi cellule ritmiche e sul contrasto fra legato e staccato. Il movimento più interessante è però l'Allegretto, una via di mezzo fra un tempo lento e uno Scherzo; il movimento ha carattere riflessivo, e si fonda sul contrasto fra una melodia sinuosa sviluppata polifonicamente e la melodia accordale della sezione centrale. Il Finale, Presto, torna all'umorismo del primo tempo, e cerca di conciliare la forma sonata con un fugato di impronta cembalistica, con un tema martellato e un andamento brillante e scorrevole; è il momento più singolare di quel recupero del passato di cui si diceva.






                             


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