martedì 27 maggio 2014

27 MAGGIO 2014 Beethoven Sonata Op.12 No.3 Xueshudan

  Ludwig van Beethoven 


Ludwig van Beethoven (pronuncia tedesca [ˈluːtvɪç fan ˈbeːthoːfn̩]; Bonn, 16 dicembre 1770 – Vienna,26 marzo 1827) è stato un compositore(PDF) e pianista(PDF)tedesco.

Figura cruciale della musica colta occidentale, fu l'ultimo rappresentante di rilievo del classicismo viennese(PDF), nonché precursore del romanticismo. È considerato uno dei più grandi compositori di tutti i tempi. Nonostante i problemi di ipoacusia che lo afflissero prima ancora d'aver compiuto i trent'anni, egli continuò a comporre, condurre e suonare, anche dopo che fu diventato del tutto sordo. Beethoven ha lasciato una produzione musicale fondamentale, straordinaria per la sua forza espressiva e per la capacità di evocare una gran mutevolezza di emozioni.




Beethoven influenzò fortemente il linguaggio musicale del XIX secolo e di quelli successivi, tanto da rappresentare un modello per molti compositori. Il mito del Beethoven artista eroico, capace di trasmettere attraverso la sua opera ogni sua emozione, esperienza personale o sentimento, crebbe moltissimo nel periodo Romantico; ciò nonostante, pur anticipando molti aspetti del futuro romanticismo, la sua adesione alle regole dell'armonia(PDF) nelle modulazioni, il rigetto dei cromatismi nelle melodie nonché la cura dell'equilibrio formale dei brani, lo collocano nel solco della tradizione del Classicismo. Nel vasto catalogo delle composizioni beethoveniane, grande rilievo hanno la sua produzione cameristica(PDF), quella sinfonica(PDF) e le opere pianisti





                         Beethoven Sonata Op.12 No.3

The Violin Sonata No. 2 of Ludwig van Beethoven in A major, the second of his Opus 12 set (along with his Violin Sonata No. 1 and Violin Sonata No. 3), was written in 1797-8 and dedicated to Antonio Salieri. It has three movements:
  1. Allegro vivace
  2. Andante, più tosto allegretto
  3. Allegro piacevole
A typical performance lasts approximately 17 minutes.





        sonate per violino e pianoforte l'opera 12 n. 3 - l'ultima della prima triade editoriale - è certamente una delle composizioni più brillanti, apertamente pensata come sonata da concerto. Già l'incipit dell'Allegro con spirito iniziale, con il suo intreccio di arpeggi e la serrata dialettica strumentale, dà il segno alla intera partitura, quello di un equilibrato connubio di virtuosismo ed eleganza. Il movimento iniziale è comunque ricchissimo di idee, che si avvicendano con una eloquenza quasi pletorica; il secondo tema, tradizionalmente più cantabile, non rinuncia a una nervosa levigatezza; mentre la sezione dello sviluppo ricorre al modo minore non per cercare implicazioni drammatiche, ma per conseguire una varietà coloristica.

L'Adagio con molt'espressione che funge da secondo movimento è tutto percorso da una tersa melodiosità di estrazione vocalistica, con un appropriato scambio di funzioni fra voce e accompagnamento, e con diverse fermate e cadenze di carattere improvvisatorio. Il Rondò è un movimento umoristico, con un incisivo refrain di aspirazione concertistica (prima esposto dal solo pianoforte, poi dal violino accompagnato), che viene alternato con episodi di impostazione affine; chiude la Sonata una brillantissima coda che avvicenda serrate imitazioni del refrain fra i due strumenti e una lieta melodia diversiva.


Anne.Sophie.Mutter.Lambert.Orkis


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