Stanislao
Gastaldon
Stanislao Gastaldon - Musica Proibita
Stanislao Gastaldon - Musica Proibita
Stanislao Gastaldon - Musica Proibita
Martino Stanislao
Luigi Gastaldon (Torino, 8 aprile 1861 – Firenze, 6 marzo 1939) è stato un compositore italiano.
Gastaldon è ricordato come l'autore
della celebre romanza Musica proibita, composta nel 1881, all'età di soli 20 anni, probabilmente nel suo periodo di vita a Napoli, di cui scrisse anche il testo, sotto lo pseudonimo di Flick-Flock[1] La romanzaè stata
interpretata da Tito Gobbi, Giuseppe Di Stefano, Beniamino Gigli e da molti tenori di fama mondiale.
Biografia
Martino Stanislao Luigi Gastaldon nasce
a Torino l'8 aprile 1861 da Luigi Gastaldon e Luigia Grazioli. Suo padre era un ingegnere di Lerino, un villaggio
vicino a Torri di Quartesolo nel Veneto. Sua madre era una
nobildonna romana che aveva sposato un ricco proprietario terriero, il conte Bernardo Genardini, all'età di 16 anni.
Ha incontrato Luigi Gastaldon nel 1854quando lei aveva 23
anni e poco dopo abbandonò il marito e quattro figli per vivere con lui. La
famiglia si trasferisce da una città all'altra durante l'infanzia e la
giovinezza di Stanislao, mentre suo padre lavorava su una serie di progetti di
ingegneria. Parte della sua infanzia è stata spesso a San Vito Chietino in Abruzzo, dove una strada è ora intitolata a lui e dove suo fratello minore
Guglielmo è nato nel 1864.
Gastaldon ha studiato musica con il
compositore torinese Antonio Creonti e con Torquato Meliani, organista presso il
Duomo di Firenze, oltre a studiare letteratura all'Università di Firenze. Ha
iniziato a comporre romanze all'età di 17 anni, a volte scrivendo i testi sotto
lo pseudonimo di "Flick-Flock". Anche se non si sa per certo perché
Gastaldon abbia scelto "Flick-Flock", la musicologa italiana Maria Scaccetti suggerisce che probabilmente deriva da un balletto popolare, un Flick Flock di Peter Ludwig Hertel, eseguito al Teatro alla Scala nel 1861. Gastaldon aveva solo
20 anni quando la ditta fiorentina Venturini ha pubblicato il suo brano
"Musica proibita", che ha fatto il suo nome come compositore e ha
raggiunto una popolarità duratura. Il suo successo ha offerto anche una voce ai
saloni più importanti in Italia, dove molte delle sue prime romanze furono
effettuate. La sua fama musicale lo precedeva, quando Gastaldon ha fatto il suo
anno di servizio militare obbligatorio nel 1883. È stato assegnato a
uno dei "professori" della ventiquattresima banda del reggimento di
fanteria.
Quando il suo servizio militare fu
terminato, Gastaldon tornò a Roma, dove i suoi genitori
vivevano a quel tempo. Nel corso dei prossimi quattro anni, ha continuato a
comporre romanze e brevi pezzi di musica strumentale e avviato i lavori per la
sua prima opera, Fatma. Tuttavia, nel 1888, quando l'editore Sonzogno ha annunciato un concorso per opere in
un atto, Gastaldon ha deciso di entrare con Mala Pasqua!, un'opera tratta
dalla breve novella di Giovanni Verga (e poi pièce teatrale) Cavalleria rusticana. Un altro giovane compositore, Pietro Mascagni, partecipando al
concorso stesso con la sua opera Cavalleria rusticana, anch'essa basata
sulla storia di Verga. Gastaldon ha ritirato la sua opera prima del concorso,
quando ha ricevuto un'offerta dalla rivale di Sonzogno, Ricordi, di pubblicare ed organizzare una prima al Teatro Costanzi diRoma. Ha ampliato l'opera
a tre atti e Mala Pasqua! ha debuttato il 9 aprile 1890, con modesto
successo. L'opera di Mascagni alla fine ha vinto il concorso e un mese dopo, il
17 maggio, venne rappresentata nello stesso teatro. l'opera di Mascagni fu un
successo enorme e ha completamente eclissato quella di Gastaldon. Tuttavia, ha
continuato a scrivere opere nel corso degli anni, producendo due opere in un
atto, Pater (1894) e Stellina (1905) e un'opera comica in tre atti, Il reuccio di Caprilana (1915). Come Mala Pasqua!, hanno debuttato con moderato successo, ma sono scese quasi subito dal
repertorio.
Dopo la prima di Mala Pasqua! nel 1890, Gastaldon ha vissuto a Orvieto per un certo tempo, e poi si stabilì a Firenze, dove ha trascorso il resto della sua vita. Lì, oltre a comporre, ha
insegnato a cantare, ha lavorato come critico musicale per il giornale
fiorentino Nuovo Giornale, e ha scritto la
colonna sonora "Scattola Armonica" per il periodico per bambini Il Giornalino della Domenica. I suoi soci a Firenze sono stati un
circolo di libero pensiero di artisti e letterati che si riunivano al caffè
Gambrinus Halle in Piazza Vittorio Emanauele (ora si chiama Piazza della
Repubblica). Gastaldon e i suoi amici erano fuori sintonia con l'ascesa del
fascismo italiano nel 1920, e divennero sempre
più emarginati. Negli ultimi anni della sua vita ha anche lavorato come
mercante d'arte, con l'acquisto e la vendita di dipinti di suoi amici nel
Gambrinus Halle. Non si sposò mai e viveva solo nella sua casa di via
Montanara. Il 6 marzo 1939, Gastaldon subì un
attacco di cuore mentre passeggiava presso la Piazza Vittorio Emanuele e morì
lo stesso giorno, all'età di 77 anni. Egli è sepolto nel Cimitero Monumentale della Misericordia di Antella, nei pressi di Firenze.
Opere liriche
Scrisse in tutto circa trecento melodie
per canto e pianoforte, alcune composizioni per banda, e alcune opere liriche
fra cui:
·
Fatma (non rappresentata)
MUSICA PROIBITA
Nel 1888 un
giovanissimo compositore, che aveva pure lasciato inconcompiuti gli studi al
conservatorio di Milano, partecipò al un secondo concorso indetto dalla casa
discografica Sonzogno. Quel compositore era Pietro Mascagni e vinse la
competizione con l'opera "Cavalleria rusticana" tratta da una novella
di Giovanni Verga.
A quella stessa gara partecipò anche un'altro compositore, il torinese Stanislao Gastaldon, con un'opera, "Mala Pasqua", pure anch'essa tratta dalla novella di Giovanni Verga. Entrambe queste due opere vennero rappresentate nel 1890 ma il successo di Cavalleria rusticana la offuscò (e non fu l'unica a subire l'eclissamento) e in seguito venne dimenticata. Di essa sopravvisse solo la canzone "Musica Proibita".
Nel testo una fanciulla vuole ripetere il ritornello di una canzona d'amore che un bel garzone, da sotto il balcone, le canta ogni sera ma ciò le è proibito dalla madre senza però capirne il motivo. Aprofittando della assenza della madre intona le parole "Vorrei baciare i tuoi capelli neri /le labbra tue e gli occhi tuoi severi /Vorrei morir con te angel di Dio /O bella innamorata tesor mio [...]
Nonostante una decina di opere scritte ma mai pubblicate e un centinaio di canzoni, di Gastaldon sopravvive solo questa canzone. Molte delle sue opere vennero infatti distrutte in un incendio avvenuto negli archivi Sonzogno. Il fatto poi che questo compositore, dal carattere un pò schivo, che mai si riconobbe negli ideali fascisti degli anni venti e mal si adattava alla vita sociale, lo relegarono in secondo piano fino al punto che lo stesso Gastaldon dovette arrangiarsi per vivere vendendo quadri. Morì quasi dimenticato nel 1939.
Una cosa curiosa di questa canzone è che, sebbene sia stata scritta per voce femminile, la si può trovare cantata anche da un tenore o anche da un baritono.
A quella stessa gara partecipò anche un'altro compositore, il torinese Stanislao Gastaldon, con un'opera, "Mala Pasqua", pure anch'essa tratta dalla novella di Giovanni Verga. Entrambe queste due opere vennero rappresentate nel 1890 ma il successo di Cavalleria rusticana la offuscò (e non fu l'unica a subire l'eclissamento) e in seguito venne dimenticata. Di essa sopravvisse solo la canzone "Musica Proibita".
Nel testo una fanciulla vuole ripetere il ritornello di una canzona d'amore che un bel garzone, da sotto il balcone, le canta ogni sera ma ciò le è proibito dalla madre senza però capirne il motivo. Aprofittando della assenza della madre intona le parole "Vorrei baciare i tuoi capelli neri /le labbra tue e gli occhi tuoi severi /Vorrei morir con te angel di Dio /O bella innamorata tesor mio [...]
Nonostante una decina di opere scritte ma mai pubblicate e un centinaio di canzoni, di Gastaldon sopravvive solo questa canzone. Molte delle sue opere vennero infatti distrutte in un incendio avvenuto negli archivi Sonzogno. Il fatto poi che questo compositore, dal carattere un pò schivo, che mai si riconobbe negli ideali fascisti degli anni venti e mal si adattava alla vita sociale, lo relegarono in secondo piano fino al punto che lo stesso Gastaldon dovette arrangiarsi per vivere vendendo quadri. Morì quasi dimenticato nel 1939.
Una cosa curiosa di questa canzone è che, sebbene sia stata scritta per voce femminile, la si può trovare cantata anche da un tenore o anche da un baritono.
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