giovedì 5 giugno 2014

3 giugno 2014 - F. Schubert: Der Hirte auf dem Felsen per soprano, clarinetto e pianoforte | Alessandro Casalino

Der Hirte auf dem Felsen

Der Hirte auf dem Felsen per voce, clarinetto e pianoforte, è la penultima composizione  di Franz Schubert , creata in ottobre / novembre 1828, dopo due poesie di Wilhelm Müller e una poesia di Karl August Varnhagen von Ense.
Il Lied è stato scritto come risposta tardiva a una richiesta della soprano lirica Pauline Anna Milder-Hauptmann , un'amica di Schubert. Aveva Casa delle Teste Nere a Riga il 10 febbraio 1830.
chiesto una
composizione che le avrebbe permesso di esprimere una vasta gamma di sentimenti. È stato pubblicato un anno e mezzo dopo la morte di Schubert. Milder lo cantò per la prima volta alla

Testo

Dei sette versi, i primi quattro e l'ultimo sono stati ispirati alla poesia di Wilhelm Müller , mentre il quinto e sesto verso sono stati scritti da Karl August Varnhagen von Ense.

Struttura

Il Lied è a multi-sezione con il clarinetto e la voce equilibrate. La prima sezione è caldo come il pastore solitario, in alto sulla cima della montagna, mentre ascolta gli echi crescenti dal basso. La seconda sezione diventa abbastanza buia perché il pastore esprime tutto il proprio dolore e la propria solitudine. La terza e ultima sezione è un segno di speranza poiché il pastore anticipa l'arrivo della primavera e, con essa, una rinascita.

Il testo integrale

Wilhelm Müller – Der Berghirt

Wenn auf dem höchsten Fels ich steh',
In's tiefe Tal hernieder seh',
Und singe.

Fern aus dem tiefen dunkeln Tal
Schwingt sich empor der Widerhall
Der Klüfte.

Je weiter meine Stimme dringt,
Je heller sie mir wieder klingt
Von unten.

Mein Liebchen wohnt so weit von mir,
Drum sehn' ich mich so heiß nach ihr
Hinüber.

Varnhagen – Nächtlicher Schall

In tiefem Gram verzehr ich mich,
Mir ist die Freude hin,
Auf Erden mir die Hoffnung wich,
Ich hier so ein
sam bin.

So sehnend klang im Wald das Lied,
So sehnend klang es durch die Nacht,
Die Herzen es zum Himmel zieht
Mit wunderbarer Macht.

Wilhelm Müller – Liebesgedanken

Der Frühling will kommen,
Der Frühling, meine Freud',
Nun mach' ich mich fertig
Zum Wandern bereit

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