Franz Joseph Haydn (Rohrau, 31 marzo 1732 – Vienna, 31 maggio 1809) è
stato un compositore austriaco. Uno dei maggiori del periodo classico , è
considerato il "padre" della sinfonia e del quartetto d'archi.
Trascorse la maggior parte della sua lunga carriera in Austria, come maestro di
cappella presso la famiglia Esterházy.
Haydn è stato spesso onorato del titolo di "padre della
sinfonia"; sebbene l'appellativo sia giustificato solo in parte, poiché
esistono precedenti e paralleli importanti sia in Italia sia in Germania, è
indubbio che la produzione haydniana contribuì enormemente a riscattare questo
genere strumentale dalla subalternità rispetto alla musica vocale, e a dargli
una forma ampia, duttile e complessa. Per quanto riguarda il quartetto d'archi,
invece, la paternità di Haydn è fuori discussione.
Tramite questi due generi principali (a cui occorre aggiungere l'ampio
corpus delle sonate per pianoforte e dei trii con pianoforte), Haydn divenne
l'autore più conteso dalla vivace editoria musicale del suo tempo ed il punto
di riferimento principale dello stile "classico" di fine Settecento.
Lo sviluppo della forma-sonata in un mezzo espressivo flessibile e
sofisticato, fino a diventare il soggetto principale del pensiero musicale
dell'età classica, deve moltissimo a Haydn, e a quelli che proseguirono
direttamente il suo lavoro.
Inoltre, integrò la fuga nello stile classico, e arricchì il rondò con
una logica tonale più coerente e organica. Fu anche il primo compositore a
usare estensivamente la tecnica della doppia variazione, ovvero una variazione
su due temi alternati, spesso in modo maggiore e minore.
La personalità di Haydn giganteggia in tutti i settori della musica e
a lui va il merito di aver condotto la composizione strumentale, con la densità
delle sue strutture dialettiche e con lo sviluppo della forma-sonata, fuori
dalle ingenuità dello stile galante. Egli è stato il pioniere del quartetto
d'archi e della sinfonia, il rinnovatore dell'oratorio di stile haendeliano, il
compositore versatile di opere serie e comiche secondo il gusto italiano, il
creatore di una forma pianistica che consegnò al titanismo beethoveniano.
Amico di Mozart e insegnante di Beethoven, l'influenza esercitata da
Haydn su entrambi fu enorme, specialmente nel campo della sinfonia e del
quartetto d'archi, sebbene la maturità di Haydn beneficiasse largamente della
musica del più giovane Mozart, soprattutto nei lavori scritti dopo il 1790.
L'attività musicale di Haydn è vasta e complessa e passa dalle galanterie
giocose e brillanti dei suoi primi divertimenti allo splendore preromantico dei
pezzi orchestrali e dei grandi e fastosi oratori, che contribuiscono alla
definizione dell'opera lirica agli inizi dell'Ottocento.
Secondo i dati più recenti la sua intensa e solida produzione
comprende 108 sinfonie, 16 ouvertures, 47 divertimenti per orchestra e per
complessi strumentali vari, 83 quartetti per archi, 32 concerti per diversi
strumenti solisti e orchestra, 52 sonate per pianoforte, 8 sonate per violino e
clavicembalo, 31 trii per pianoforte, violino e violoncello, 126 trii per
baryton (un vecchio tipo di viola da gamba), 14 messe, vari pezzi sacri,
cantate, arie e Lieder, 18 opere teatrali, 5 opere per marionette, 3 oratori(Il ritorno di Tobia, La creazione e Le stagioni). Oltre alla quantità, nella
musica di Haydn conta la qualità, che punta sulla organizzazione razionale del
mezzo espressivo, allargando le basi dello "sviluppo" sonoro, inteso
come mutazione ora melodica, ora ritmica, ora armonica, così da intensificare
l'uso delle progressioni e modulazioni, quali elementi di un serrato
procedimento dialettico.
Un esempio illuminante di questo specifico modo di comporre di Haydn
si può riscontrare nel Concerto in sol maggiore scritto intorno al 1769. Al di
là della freschezza e della varietà dell'invenzione musicale, questo brano
rivela nell'autore una spiccata vocazione per la melodia, sorretta da una ben
costruita elaborazione tematica nella triplice disposizione dei tempi, di classico
impianto formale. Una impostazione del discorso strumentale non più rigidamente
settecentesca e accademica, tanto che ad essa guardò con curiosità e
ammirazione lo stesso Beethoven, che in più occasioni tenne presente il modello
haydniano.
Il Concerto in sol maggiore è diviso in 3 movimenti:
Il Concerto in sol maggiore è diviso in 3 movimenti:
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