J.S.Bach - Sonata
in sol min. per flauto e cembalo
Universalmente considerato come uno dei più grandi musicisti di tutti i tempi, le sue composizioni furono ritenute dai contemporanei 'all'antica' per lo stile legato alla tradizione polifonica del Rinascimento, e solo nei primi anni dell'Ottocento, grazie al musicologo tedesco J.N. Forkel, autore della prima biografia del compositore, ebbe inizio la cd. rinascita bachiana. Nel 1829 F. Mendelssohn-Bartholdy rimaneggiò e diresse la Passione secondo Matteo, a cento anni dalla prima esecuzione. Il rinnovato interesse romantico per B. portò compositori come R. Schumann a costituire nel 1850 la Società Bach, che ebbe il compito non solo di favorire l'esecuzione delle sue musiche, ma anche di pubblicarne l'intera opera.
VITA E OPERE
Ottavo e ultimo figlio di Johann Ambrosius B. e
discendente da vecchia famiglia di musicisti, orfano di padre e di madre a 10
anni, fu accolto dal fratello Johann Christoph,
organista a Ohrdruf, e quivi seguì i corsi del ginnasio fino all'anno 1700, nel
quale passò a quello di Lüneburg. Terminato il liceo, non poté iscriversi
all'università per motivi economici ed entrò violinista nell'orchestra di
Johann Ernst di Weimar, fratello del duca di
Sassonia-Weimar. Ma presto passò all'organo di S. Bonifacio in Arnstadt (1704)
e a questo periodo risalgono le prime composizioni di data certa, tra le quali
il Capriccio sopra la lontananza del suo fratello dilettissimo, per
cembalo, il Capriccio in honorem Joh.Christophori Bachii e
la prima versione della sua prima cantata sacra: Denn du wirst meine
Seele nicht in der Hölle lassen. Ad Arnstadt rimase fino a mezzo il 1707,
con un intervallo di 4 mesi trascorsi a Lubecca a udire il grande
organista D. Buxtehude. Nel 1707 passò
all'organo di Mühlhausen e in questa città sposò la cugina Maria Barbara.
Risalgono al 1708 tra l'altro due cantate: Gott ist mein Könige Der
Herr denkt an uns.
Nel giugno dello stesso 1708 fu chiamato a Weimar quale
organista di corte e cembalista dell'orchestra ducale. A Weimar maturò la sua
grandezza d'organista e compì la maggior parte delle sue composizioni per
organo, studiò a fondo - spesso trascrivendole per organo o per cembalo - le
musiche degli Italiani: Antonio Vivaldi,Benedetto Marcello,
ecc. Passato, nel 1717, Kapellmeister alla corte del principe
d'Anhalt a Cöthen, dove trovava a sua disposizione un'orchestra e un buon
organo, si dedicò, nei cinque anni che vi trascorse, a comporre e far eseguire
musica da concerto e da camera (tra l'altro, i 6 concerti dedicati all'Elettore
di Brandeburgo) e di quando in quando
si recò in altre città: Lipsia, Halle, Amburgo, ecc. producendovisi,
acclamato, quale organista. Ritornato da Karlsbad, nel 1720, trovò morta la
moglie Barbara. Dal dicembre 1721 gli fu nuova moglie Anna MagdalenaWülken, buona compagna e
musicista. B. aveva avuto 7 figli dalla prima consorte; 13 ne ebbe dalla
seconda. Nel 1723 passò a Lipsia come Kantor (maestro) alla
Thomasschule; impiego modesto che tenne per 26 anni (i restanti della sua vita)
tra meschinità di mezzi artistici e di ambiente accademico. Lavorava
incessantemente; musiche per clavicembalo, per organo, per soli e orchestra,
oratorî, pagine chiesastiche, circa 200 cantate, s'aggiunsero alle precedenti,
senza però procurare al compositore, nell'ambiente del suo tempo, tanta
ammirazione quanta era tributata all'organista. La stessa Passione
secondo Matteo passò inosservata. Nel 1747, accogliendo un vecchio
invito di Federico il Grande, si recò insieme con il suo primogenito Wilhelm Friedemann a Potsdam, dove suonò lungamente
anche improvvisando su temi suggeriti dal re. Uno dei quali temi il B. riprese
in lavoro svolgendolo in un complesso monumento contrappuntistico che dedicò a
Federico sotto il titolo Das musikalische Opfer. Negli ultimi anni
attendeva a corali per organo e al suo testamento di contrappuntista: la
sorprendente Kunst der Fuge. Negli ultimi tempi lo colse la cecità;
suo ultimo componimento fu un corale per organo, Vor deinen Tron tret'ich hiemit,
da lui dettato al genero Altnikol.
Le circostanze biografiche, la vicenda soggettiva delle
passioni, l'alternarsi degli interessi spirituali, le fasi, le crisi, le
vittorie della coscienza creatrice, sono qui secondarî: lo stile di Bach è
"uno", è un suggello congenito della sua tempera mentale e musicale.
Il Capriccio sopra la lontananza del suo fratello dilettissimo e
la cantata Denn du wirst meine Seele nicht in der Hölle lassen portano
già i germi ben definiti della sua peculiare espressione.
Ciò che nel seguito egli assimilerà da altri maestri - e
sarà molto (dopo i grandi organisti di Turingia e del Nord, giungono infatti i
cembalisti francesi, e poi gli Italiani, dai due Gabrieli e da G. Frescobaldi ad A. Corelli, A. Lotti, G. Legrenzi, T. Albinoni, B. Marcello, A. Vivaldi, ecc.) - è
irrevocabilmente destinato a perdere il sapore” natìo” per fondersi nel gusto
prepotente dell'arte bachiana. Le sue conquiste estetiche fondamentali sorgono
precoci: tra i venticinque e i trentacinque anni egli giunge alle 7 veementi Toccate per
cembalo, alla Passacaglia e alla Fantasia e Fuga in
sol min. per organo, alle 6 sonate per violino solo e ai Concerti
brandeburghesi per orchestra da camera. A 40 anni ha terminato la Fantasia
cromatica con la fuga susseguente, il Magnificat in
re, i 4 SANCTUS e la Passione
secondo Matteo. Le parole supreme sono dette. Ma certo anche in seguito non
troviamo repliche e ripetizioni di esse, giacché inesauribile è la sua
immaginazione. A parte la frequente mediocrità dei testi chiesastici da lui
posti in musica, si sente nella musica una sintesi alta e accesa del messaggio
evangelico e degli echi che questo suscita nel cuore di chi lo apprende secondo
lo spirito della Riforma. Ma in B., per quanto fecondo e veemente sia
l'oratore, il predicatore, troppo più grande è l'artista. Ed ecco, entro una
sfera - beninteso - libera e ideale, immaginosa, le commoventi evocazioni, le
allusioni descrittive, i quadri di natura, resi specie dall'orchestra: il
movimento delle acque del Giordano visitate da Gesù, squisita pittura
orchestrale nella cantata settima (Christ unser Herr zum Jordan kam); la
notte di dicembre nella campagna sassone, teneramente descritta al principio
dell'Oratorio di Natale; il poema primaverile onde fiorisce la canzone
nuziale Weichet nur, betrübte Schatten; l'inquietudine
degli elementi e la mestizia d'autunno nella cantata profana Der
zufrieden gestellte Aeolus. Ecco il prestigio con cui sono sinfonicamente
riflessi tanti intimi stati dell'animo: la mistica "contemplazione della
morte" che prelude alla cantata Actus tragicus, lo stupendo
accordo tra anima e natura, circonfuse dalle armonie della sera in una sola
grande aura di pace, che consacra il momento in cui il corpo di Gesù abbandona
la croce: scena e pagina tra le più colme d'intraducibile poesia entro il
grandioso affresco, degno - nell'ispirazione musicale - dell'altezza
evangelica, ch'è la Passione secondo Matteo.
È un'epoca severa e forte della musica tedesca quella che
si chiude nell'opera di J. S. Bach. Un tronco che ha le sue radici nel
movimento di coscienza provocato dalla Riforma, di cui è espressione
musicalmente popolare il "corale", che sale a vigor d'arte con H.
Schütz; che si espande tra gli operosi maestri della Germania sassone
settentrionale, e che spinge le sue ultime degne propaggini non oltre il Kantor di
Lipsia. Ai suoi giorni, già s'è accennato, Bach, quel sommo creatore, non era
compreso: alla sua morte urgeva nei giovani in Germania una cultura più fresca,
più ariosa, più moderna. Dovevano correre cinquant'anni dalla morte di Bach per
far sorgere i primi segni di attenzione intorno all'opera sua. La prima
rivalutazione viene da un saggio di N. Forkel nel 1802; 27 anni più tardi, a un
secolo dalla prima esecuzione, la Passione secondo Matteo, diretta
da F. Mendelssohn al Gewandhaus di Lipsia, portò alla definitiva rivelazione.
2 PASSIONI(secondo
Giovanni; secondo Matteo; una Passione secondo Luca è
d'incerta attribuzione); Oratorio di Natale; oltre 200 cantate, di
cui una ventina profane; 5 messe (4 Messe brevi, luterane, e la Grande
messa in si min., cattolica);Magnificat; oltre 250 corali
armonizzati; 4 mottetti; 6 concerti grossi (Brandeburgische Konzerte);
4 OUVERTUREN per orchestra; concerti
solistici con orchestra d'archi (2 per violino; 1 per 2 violini; 1 triplo
concerto per flauto, violino e clavicembalo; 6 per clavicembalo; 1 per
clavicembalo e due flauti a becco; 3 per 2 clavicembali; 2 per 3 clavicembali;
1 per 4 clavicembali, trascritto da un conc. per 4 violini di A. Vivaldi); 12
sonate per violino (6 per violino solo, 6 con clavicembalo);
6 SUITES per violoncello solo; 3 sonate per viola da gamba e
clavicembalo obbligato; 8 sonate per flauto (1 per flauto solo; 3 con basso
continuo; 4 con clav. obbligato); toccate, preludî e fughe, preludî e corali,
messe per organo; il Clavicembalo ben temperato(in 2 voll.);
6 SUITES INGLESI e
6 francesi, partite, invenzioni, preludî per clavicembalo (e
clavicordo) e infine le due opere teoriche Die Kunst der Fuge ("L'arte
della fuga": senza indicazione di strumento) e Das musikalische
Opfer ("L'offerta musicale", con incorporata una suonata per
flauto, violino e basso continuo). L'edizione integrale delle opere bachiane
esistenti è uscita tra il 1859 e il 1900, a cura della Bach-Gesellschaft,
presso l'ed. Breitkopfe Härtel di Lipsia.
Tracce mp3
Sonata in sol min. per flauto e cembalo
Con sonate per flauto e clavicembalo BWV 1030-1035 ci si
riferisce a una serie di sei composizioni attribuite a Johann
Sebastian Bach. Non è chiaro quando e per quale
occasione Bach le compose, e alcuni musicologi mettono anche in dubbio la reale
paternità di Bach su alcuni di questi lavori.
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