CHOPIN
Fryderyk
Franciszek Chopin (ma il suo nome viene anche trascritto come Frederic
Francois) nasce a Zelazowa Wola (Varsavia, Polonia) il giorno 22 febbraio 1810
e subito dopo la sua nascita, la famiglia si trasferisce a Varsavia dove
Frydryk inizia giovanissimo lo studio del pianoforte, dimostrando così precoci
qualità che a otto anni, novello Mozart, da il suo primo concerto.
Anche i normali studi scolastici offrono
spunti ai suoi interessi musicali, poiché entusiasmandosi per la storia
polacca, comincia a comporre commenti musicali sui fatti più importanti. Era
già vivo quell'interesse per la vita del suo paese che sarebbe divenuto un
elemento costante della sua personalità e della sua ispirazione: infatti le
sofferenze, le aspirazioni, i desideri di libertà della Polonia si esprimeranno
spesso attraverso i suoni "disperati" (com'egli riferì) del suo
pianoforte.
Terminati
gli studi con un noto compositore, J. Elsner, che gli sarà amico più che
maestro per tutta la vita, Frydryk inizia nel 1829 la sua carriera di
prodigioso pianista. In questo periodo conosce Costanza Gladowska da cui avrà
brevi gioie e molte delusioni, e Niccolò Paganini che lo entusiasma per la
meravigliosa tecnica violinistica.
Nel 1830 Chopin si trasferisce a Vienna,
data l'avversa situazione politica in Polonia. Pochi giorni dopo il suo arrivo
in terra austriaca a Varsavia scoppia un'insurrezione al potere zarista russo.
Ma gli austriaci erano anch'essi contro l'indipendenza polacca e il giovane
Frydryk si sente subito circondato di ostilità.
Rimane solo attraversando mille
difficoltà, anche di carattere economico, mentre dalla Polonia giungono sempre
notizie meno che mai positive sull'avanzata russa, sull'epidemia di colera e
sulla disperazione dei suoi connazionali. Quando arriva la notizia che Varsavia
è caduta in mano Russa, disperato, compone lo Studio (op.10 n.12) noto come
"La caduta di Varsavia", ricco di impeti drammatici ed appassionati.
Nel
1831 si trasferisce a Parigi, in un ambiente più rilassato, dove entra in
amicizia con grandi artisti come Mendelson Lizst, Bellini, Delacroix (il grande pittore autore fra
l'altro di un celebre ritratto del musicista), Heine(poeta) e molti altri.
Anche nella capitale francese la sua fama di pianista cresce subito anche se i
concerti in pubblico saranno pochi, dato che Chopin non amava la folla, ma
basteranno per far apprezzare il suo sottile stile appassionato e malinconico.
Comincia a frequentare i più prestigiosi
salotti culturali di Parigi, frequentati ovviamente dai più importanti
personaggi della vita francese. La fama cresce ancor più e in uno di questi
salotti conosce la scrittrice George Sand, che avrà tanta parte nella sua arte
e vita. Dopo un burrascoso e brusco troncamento con una promessa sposa polacca,
il compositore si ammala e si trasferisce, per tentare di riprendersi da
un'inflenza tramutatasi in tubercolosi, in quel dell'isola di Maiorca, sotto
consiglio dell'ormai onnipresente Sand.
Il
clima pare all'inizio giovargli ma l'isolamento, dovuto all'acutizzarsi della
malattia, in un convento certosino, insinuano in Frydryk una profonda
depressione. In questo periodo tormentato compone gli stupefacenti Preludi,
pagine che hanno strappato parole di ammirazione e commozione a più di una
penna, senza dimenticare che si tratta pur sempre di musiche frea le più
iconoclaste che mai siano state scritte (non per niente Schumann dirà che la
raccolta gli ricordava "rovine e penne d'aquila").
Nel
1838 George Sand e Chopin vanno a svernare assieme nell'isola di Maiorca: le
disagiate condizioni del viaggio e l'agitato soggiorno sull'isola sono
entusiasmanti per la scrittrice, ma risultano spaventosi per il musicista,
anche per il clima umido che peggiora notevolmente la sua salute. Nel 1847 ha
fine il legame di Chopin con Sand; l'anno dopo si reca in Inghilterra dove
conosce Dickens e Thackeray;
a Londra tiene il suo ultimo concerto a favore dei profughi polacchi e nel
gennaio successivo torna a Parigi in pessime condizioni fisiche ed in serie
difficoltà economiche.
Assistito
dalla sorella Luisa, Fryderyk Chopin muore a Parigi il 17 ottobre 1849.
Grandiose sono le onoranze funebri: viene sepolto a Parigi accanto a Bellini e
a Cherubini; il suo cuore viene portato a Varsavia, nella chiesa di Santa
Croce.
Chopin trovò nel pianoforte il migliore
mezzo di espressione dei suoi sentimenti. Infatti quasi tutte le sue opere sono
dedicate al pianoforte con un tipo di melodie forse unico nella storia della
musica (semplici, pure, eleganti). Chopin è definito musicista
"romantico" per eccellenza, forse per la sua spiccata malinconia, ma
non si dimentichi che la sua musica ricca di slanci ora appassionati ora
drammatici è di un vigore che a volte sfiora la violenza.
Con Chopin la storia del pianoforte
giunge ad un fondamentale punto di svolta. Egli fa di questo strumento il
maggior confidente, il compagno di una vita. La sua opera pianistica può essere
divisa in vari gruppi di composizioni che non seguono uno schema
predeterminato, ma il solo corso della fantasia dell'artista. Le 16 Polacche
seguono il flusso di una danza aristocratica e l'ardore di un fervido amor di
patria. Le 59 Mazurche, composte a partire dal 1820, sono le più vicine ai
tradizionali canti popolari polacchi.
Vette del virtuosismo sono i 27 Studi
(raccolti in tre serie, 1829, 1836, 1840), mentre nei 21 Notturni (1827-46) la
musica chopiniana perde ogni riferimento esteriore per trasformarsi in interiorità
pura. Quest'opera, insieme ai 26 Preludi (1836-39), per l'immediatezza e
l'essenzialità della forma, rappresenta uno degli apici del Romanticismo
Europeo. Le 4 Ballate, ispirate dal poeta polacco Mickiewicz, sono la
traduzione strumentale di un genere di composizione sino a quel momento legato
alla parola cantata. Lo schema prestabilito della forma-sonata pare adattarsi
meno alla fantasia di Chopin, legata alla suggestione della libera
improvvisazione estemporanea; egli se ne serve nei due Concerti giovanili, e in
tre Sonate, una delle quali detta Funebre, per la celebre Marcia che
sostituisce il tradizionale Adagio.
Inoltre,
Chopin si serve raramente dell'orchestra, la cui tecnica conosce solo
approssimativamente. Poche le sue composizioni orchestrali: le Variazioni sul
duettino, dal "Don Giovanni" di Mozart (1827), la Grande
fantasia su temi polacchi (1828), il Rondò Krakowiak (1828), i due Concerti
(1829-1830), l'Andante spianato e Grande polacca (polonaise) brillante
(1831-1834), l'Allegro da concerto (1841). La produzione non strettamente
pianistica è limitata: 19 Canti polacchi, per voce e pianoforte (1829-47);
pezzi per violoncello e pianoforte, fra cui la Sonata in sol minore op. 65
(1847); un Trio in sol minore op. 8 (1828); un Rondeau in do op. 73, per due
pianoforti (1828).
A queste opere vanno aggiunte: venti
Valzer (1827-1848), quattro Improvvisi (1834-1842), quattro Scherzi
(1832-1842), il Bolero (1833), la Tarantella (1841), la Fantasia in fa minore
(1841), e due capolavori la Berceuse (1845) e la Barcarola (1846).
Le
sue modulazioni tenaci ed impreviste aprono nuovi orizzonti verso l'avvenire,
preannunciando Wagner e lo sviluppo dell'armonia moderna, sino all’impressionismo
di Debussy e di Ravel. Ma questo modernismo chopiniano è saldamente legato ai
classici: a Bach, principalmente, e di Mozart, al quale Chopin è legato da
affinità elettive.
Pur
essendo ostile al melodramma, Chopin ne è profondamente influenzato. Molte
delle sue melodie, infatti, sono traduzioni strumentali di modelli melodrammatici
francesi e italiani e in particolare di Bellini, del quale il compositore
polacco aveva un'alta considerazione. Sebbene rifiuti ogni intrusione
letteraria nelle sue composizioni, egli è un uomo di cultura aperto e
avvertito: questo rende la sua opera una delle più profonde e perfette sintesi
dello spirito romantico.
Malgrado
la grande e costante diffusione che la sua musica ha avuto nel tempo, pochi
sembrano aver capito quale sconvolgente contenuto si celi dietro l'arte
apparentemente così accessibile di Chopin e basti, a questo proposito,
ricordare le parole del sempre infallibile Baudeilare: "Musica leggera e appassionata che somiglia a un brillante uccello
volteggiante sugli orrori dell'abisso".
Valzer op 70 n 2
il valzer op 70 n 2 fu pubblicato quasi di sicuro abusivamente a Cracovia nel 1852 con il seguente titolo: Une soirée en 1844. "Deux Valses Mélancoliques écrites sur l'album de Mme la Comtesse P." Fu poi ripubblicato a Londra, da Wessel, nel 1853 con un titolo simile.
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