sabato 31 maggio 2014

3 GIUGNO 2014 - Rodgers & Hammerstein, My Favorite Things - Roberta Musillami


Il musical di Broadway


Intorno agli anni Trenta, la musica da ballo e le produzioni di Broadway iniziano ad assumere un tono più jazzistico. È il periodo d'oro della canzone americana: teatro e i musical (Word) diventano la maggiore fonte di musica leggera dell'epoca. 


È dai musical che escono i grandi standard jazz composti, tra gli altri, da Gershwin, Berlin, Kerns, Rodgers. Molte di queste pietre miliari diventeranno oggetto di numerosi mascheramenti, soprattutto tra i boppers



Richard Rodgers 


Richard Charles Rodgers (Word) (New York, 28 giugno 1902 – New York, 30 dicembre 1979) è stato un musicista, compositore e paroliere statunitense. Di origine ebraica, inizia a studiare pianoforte a sei anni. Ancora giovane incontra l'autore di testi Lorenz Hart (Link) da quel momento ha inizio un prolifico sodalizio artistico.La coppia conquista in breve i palcoscenici americani ed inglesi con spettacoli di successo come Present Arms (1928) e Babes in Arms (1937). 

Molti brani firmati dalla coppia Rodgers & Hart sono ormai divenuti classici del jazz, tra essi ricordiamo My Romance, My Funny Valentine, The Lady Is a Tramp, Bewitched, Have you Met Miss Jones e You Took Advantage of Me.






Oscar Hammerstein II



Terminata la collaborazione con Hart, ormai sempre più inaffidabile a causa dei problemi di salute e di alcolismo, Rodgers riprende i contatti con  lo scrittore e paroliere Oscar Hammerstein II (Word), conosciuto alla Columbia University.

Tra gli anni Quaranta e Cinquanta, epoca d'oro del musical di Broadway, la fortunata coppia Rodgers e Hammerstein realizza una serie di musical rimasti nella storia, tra cui The King and I (1951) e The Sound of Music (Link) (Tutti insieme appassionatamente, 1959). 







My Favorite Things



Composto da Richard Rodgers sul testo di Oscar Hammerstein II per il musical The Sound of Music, My Favorite things è uno degli standard più famosi del jazz. 




Il brano è stato pubblicato per la prima volta nel 1959, in occasione della prima del musical a Broadway. 

Nell'omonimo film (Link) del 1969, conosciuto in Italia come Tutti insieme appassionatamente, è cantato da Julie Andrews.

Il brano segue la classica forma AABA ed è costituito da ll testo si riferisce alle immagini positive che la protagonista richiama alla mente nei momenti bui della vita. Si tratta principalmente di immagini invernali, motivo per cui è diventato famoso come brano natalizio.




My Favorite Things divenne ben presto famoso come standard jazz soprattutto grazie al celebre sassofonista John Coltrane (Word) negli anni sessanta. 



John Coltrane



Cresciuto tra il bop, di cui porta alle estreme conseguenze la tecnica delle sostituzioni armoniche con gli sheets of sound (Link), le sue raffiche di suoni e il rhythm&blues, di cui conserva le distorsioni, il sassofonista e compositore si concentrò tutta la vita sulla perfezione del suo suono, inseguendo un ideale di purezza sonora, studiando senza sosta. La sua ricerca lo porterà infine al FreeJazz (Link). Uomo dalla fervente spiritualità, panteista, John Coltrane fu sempre attento alle problematiche sociali.

Nel 1961, Coltrane incide in chiave modale il brano My Favourite Things, la versione che apre l'omonimo album è lunga circa 14 minuti e vede Coltrane al sassofono soprano. Il brano sarà inoltre pubblicato come singolo di grande successo in versione ridotta e diviso in due parti.

Coltrane affronta il tema della commedia di Broadway con la sua urgenza sperimentale, trasformandolo da valzer viennese a possente brano dalle sonorità africane. Il suono nasale del sax soprano, strumento totalmente estraneo al jazz post bop, per decenni identificato con la figura di Sidney Bechet, sembra ricalcare quello degli strumenti a fiato africani. 


Scandito da un ritmo ternario, il brano si divide in una prima parte minore seguita da una seconda sezione maggiore, in cui la linea melodica non differisce di molto dalla prima. Coltrane sviluppa un solo modale sulla ripetizione ostinata della parte in minore e lascia spazio all'improvvisazione principalmente ritmica del pianista McCoy Tyner sulla sezione maggiore per poi riprendere il tema. 

Esistono ben 45 versioni della canzone incise da Coltrane in concerto. Le versioni sono diversissime tra loro e con il corso degli anni si allontanano sempre più dalla versione originale, piattaforma utile al sassofonista per improvvisare in assoluta libertà, arrivando a versioni di durata sempre maggiore (fino ai 60 minuti del Live in Japan del 1966) Emblematica a tal proposito è la versione presente nell'album Live in Japan del 1966 che arriva quasi a sessanta minuti di durata. 

Coltrane arrivò a dichiarare: «Molti pensano sbagliando che My Favorite Things sia una mia composizione; vorrei tanto averla scritta io, ma è di Rodgers e Hammerstein».



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